Dibattiti

DIBATTITI

Monday, March 05, 2007

progetti dell' associazione culturale valbormida viva per la valle bormida

digitalizzazione completa del centro di documentazione e creazione di social network.

centro di formazione valle bormida su ecologia, sociologia, progettazione ambientale condivisa

corsi di informatica ed internet

sparso nei pesi valle bormida cuneese

concorso internazionale per installazione su sarcofago

Wednesday, March 08, 2006

Il futuro del sito acna, valle bormida, savona:le mani sulla regione liguria

ecco il link all' interessante articolo:
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o6218

ecco il testo:
Liguria: le mani sulla regione
(7 marzo 2006)
E' sempre difficile autoproclamare la giustezza delle proprie analisi: pur tuttavia, in questa occasione, è necessario provarci. L'occasione è data dalla presentazione, avvenuta a Cengio in pompa magna, del progetto di “conclusione” (sic) della bonifica del sito dell'ACNA di Cengio. Una situazione difficile, che conclude una delle storie più tragiche del conflitto lavoro/ambiente che mai si è sviluppato , nel corso del tempo, non solo in Italia ma addirittura in Europa, che non rievochiamo in questa occasione perché noto a molti e per ragioni di spazio. Quello che ci interessa sottolineare, in questa sede, è l'assoluta vacuità del progetto: siamo, infatti, di fronte a circa 3 milioni di metri cubi di rifiuti industriali e terre contaminate, presenti sia nell'area privata che in quella pubblica, oltre ai 300.000 metri cubi di rifiuti salini, stoccati in maniera instabile in 10 diversi lagoons, e non ci pare emerga un progetto industriale all'altezza (perché, a questo livello è necessario un progetto industriale: le dimensioni del lavoro lo richiedono oggettivamente). Soprattutto, però, ci interessa far emergere, ancora una volta, come il solito gruppo di potere economico che già ha determinato il destino di Savona, impadronendosi del processo di deindustrializzazione per affidarlo alla speculazione edilizia; il destino della Ferrania, con il micidiale combinato disposto tra smantellamento del ciclo industriale, centrale e carbone, autostrada, sia arrivato fino a Cengio, per impadronirsi del territorio ed utilizzarlo a fini di stoccaggio retroportuale. Dopo le “mani sulla Città”, stiamo passando alle “mani sulla Regione” (perché iniziativa analoghe riguardano anche Genova e La Spezia: vedi, in quest'ultima provincia la vicenda della Ceramica Vaccari). Si chiude, così, tra ACNA e Ferrania un'altra storia, quella della Valbormida economicamente autonoma: la Valle si trasforma in una gigantesca periferia di servizio, con raccolto il peggio del peggio, dal punto di vista ambientale, trasportistico, occupazionale. Si conferma un modello che giudichiamo perdente: proprio quello descritto dal Presidente della Regione Liguria, come presidio logistico strettamente collegato con il Porto di Savona – Vado, aggiungendo – in un delirio d'onnipotenza, come se si trattasse di Rotterdam, Amburgo o Danzica – con i grandi corridoi economici europei. Dobbiamo essere chiari su questo punto: noi siamo per lo sviluppo commerciale del porto Savona – Vado, ma siamo contrari al fatto che tutto sia legato agli interessi di questo gruppo ristretto che ha in mano le sorti economiche del nostro territorio e verso il quale i governi locali svolgono, semplicemente, la funzione di interfaccia. Ciò che ci sembra negativo è la mancata ricerca di una programmazione pubblica che si misuri con la necessità, in provincia di Savona, di recuperare posti di lavoro attraverso una rinnovata, ed innovata, presenza industriale: lo stesso tipo di ostacoli che stanno sorgendo, al proposito del trasferimento della Piaggio da Finale a Villanova, si collocano allo stesso livello, dell'abbandono, in provincia di Savona, di una qualsiasi prospettiva di sviluppo che non sia legata da interessi particolaristici e corporativi. Restiamo convinti delle nostre ragioni: il retroporto sul sito ACNA rappresenterà l'ennesimo tassello di un declino annunciato, quello della Savona produttiva: una provincia dove le uniche occasioni di lavoro sembrano legate ai rifiuti, alla logistica, alla edilizia, al carbone o all'ipercommarcializzazione (di turismo non parliamo per quel che riguarda Savona e la Valbormida, per semplice carità di patria) Reclamiamo un diverso modello, una diversificazione nelle occasioni di determinare presenze produttive sul territorio, di diversa destinazione d'uso delle aree dismesse, di chiamata a raccolta degli investimenti possibili, in una funzione alternativa a quella fin qui seguita. Esistono settori sui quali è possibile puntare: la realizzazione della Piattaforma tecnologica a Ferrania, un utilizzo delle aree Metalmetron a Savona che favorisca la presenza di una piccola /media industria di qualità (eptotecnologie per l'energia da fonti rinnovabili ad esempio: a Savona esiste già il know – how di base per muoverci in questa direzione), il potenziamento della presenza Piaggio con un piano industriale adeguato rispetto al trasferimento a Villanova, produzione di servizio per l'edilizia in Val Bormida. Questi alcuni esempi al riguardo di possibili progetti sui quali lavorare, per impedire che l'area centrale della nostra Provincia, nelle sue aree più importanti, laddove risiedevano le sue industrie “storiche” rimanga vincolata agli interessi speculativi di pochi, che dispregiano del tutto l'interesse generale. Savona, li 7 Marzo 2006
Franco Astengo
fonte: astengo.francesco@alice.it

Wednesday, January 04, 2006

dibattito su danno biologico, rischio chimico su stampa alternativa

ecco il link:
http://www.stampalternativa.it/wordpress/index.php?p=61

Tuesday, December 13, 2005

valle bormida e valle susa: da enzo fiore

Salve, nel complimentarmi con voi per aver realizzato questa stupenda idea di Mario, vorrei inviarvi un file di World che ho inviato ai quotidiani, sperando di venire pubblicato nella rubbrica delle lettere, proprio sui parellelismi delle vicende delle valii Bormida e Susa.
Grazie Enzo Fiore

***

E’ senza dubbio l’argomento sulla bocca di tutti in questi giorni. Desidererei però trattare anche io dell’argomento, non per esprimere la mia opinione personale sulla questione, ma perché vedendo la Tv o leggendo i giornali, per me cittadino della Valle Bormida è impossibile non riandare con la memoria, alla tragica vicenda della mia valle.
Purtroppo una valle del Piemonte, come spero qualcuno si ricordi, era già stata oggetto d’attenzione nazionale, per le sue proteste negli anni 80. I tg nazionali aprivano le notizie parlando delle manifestazioni dei cittadini della valle Bormida una ventina d’anni orsono, ma nonostante la vicenda sia passata nel dimenticatoio, (e prevedo purtroppo analoga sorte ai valsusini) il problema ad oggi ancora permane.
La protesta popolare della valle Bormida piemontese, è stata la naturale conseguenza di un inquinamento secolare causato dalla fabbrica chimica, una volta denominata Acna, con gli stabilimenti a Cengio in provincia di Savona.
La fabbrica era ed è ancora, nonostante sia stata chiusa grazie alla protesta popolare, causa di centinaia e centinaia di morti per cancro (e Dio solo sa quanti). Il parallelo con la Valle di Susa, con la nostra esperienza passata è inevitabile se si considera che la mobilitazione d’oggi è come quella di ieri, pacifica, se si considerano le botte da orbi date dalle forze dell’ordine ad innocenti cittadini. Soprattutto la vicenda è analoga poiché oggi come ieri si ripete la presa in giro, l’imposizione della scelta autoritaria, l’incapacità del governo nazionale, nei confronti dei cittadini e degli enti locali, di ascoltare il loro parere su scelte cruciali che riguardano il loro territorio. E’inutile oggi fare studi ed analisi per vedere se nelle montagne della Val di Susa ci sia veramente Amianto ed Uranio, è una cosa superflua, come era scontato verificare se un fiume puzzolente color coca-cola poteva esser veramente inquinato! Eppure il potere nazionale vuole fare i sondaggi, oggi in Val Susa e ripetere oggi le analisi in val Bormida ma, penso che solo manomettendo gli esiti dei medesimi, si può arrivare a scongiurare pericoli per la salute di poveri sfigati, e fare tranquillamente la Tav e bloccare le necessarie opere di bonifica dell’area ad alto rischio ambientale quale la valle Bormida.
Le emittenti televisive “amiche” del Presidente del Consiglio (naturalmente quelle di sua proprietà oltre a Rai 1 e Rai 2), dopo averci riempito la testa con l’influenza aviaria, con Albano e la Lecciso, le nevicate, la Juve dei record,…..per evitare di parlare delle “leggi ad personam” o sulla difficoltà ad arrivare alla fine del mese che riguarda un numero sempre maggiore di italiani, hanno preso 2 piccioni con una fava, dando ampio spazio quotidiano alla vicenda Tav, anche perché l’opposizione è divisa su quest’argomento. L’italiano medio è quindi ben informato sulla vicenda della Val Sua ma ben pochi, anche in Valle Bormida, conoscono le ultime sconcertanti novità sulla Bonifica dello stabilimento ex Acna e della valle.
La valle Bormida oggi è l’unico (ed aggiungo io eccezionale) caso in Italia, di bonifica avviata su di un sito ad alto rischio ambientale, (in tutti gli altri analoghi casi solo parole e quintali di carta ma lavori di risanamento in corso nessuno), e per ritornare nella “normalità”, il Governo nazionale, da circa un anno, tenta di fermare tutto. Il proverbio popolare “l’epifania tutte le feste si porta via” si è purtroppo avverato in Valle Bormida. Infatti, dopo un secolo di inquinamento e morte, era iniziata la rinascita della Valle Bormida con la chiusura dell’Acna e l’avvio delle opere di risanamento guidate dall’ex commissario straordinario il dott. Stefano Leoni. Per quale motivo questi è stato ingiustamente mandato a spasso lo scorso gennaio, e perché lo stato d’emergenza è stato prorogato solo fino a fine 2006, (quando i progetti ritengono necessari almeno una decina d’anni per mettere completamente in sicurezza il sito inquinato)?
Forse perché il Dott. Leoni, su indicazione degli enti locali della valle, era stato nominato dal Premier di allora D’Alema, o perché questi ha portato avanti i lavori di risanamento a spese di chi ha inquinato, (quindi l’Enichem di cui lo stato è il principale azionista). Lasciamo stare le ipotesi e torniamo ai fatti: nomina, unilaterale, da parte del Governo nazionale del Prefetto di Genova Giuseppe Romano a commissario straordinario per la bonifica, avvenuta (fortunatamente) senza il consenso della Regione Piemonte, per questo la nomina è ancora in attesa di giudicato definitivo nonostante, da diversi mesi se ne discute nei vari gradi di tribunale.
Risultato: vanno avanti solo i lavori già progettati dal predecessore del dott. Romano, mentre quest’ultimo si attiva solo per rifare le analisi alle acque e ai suoli, (io penso con il fine di giustificare un immediato stop ai lavori di risanamento e messa in sicurezza per ritornare in tempi brevi a rimettere in funzione della fabbrica di morte).
Avviandomi alla conclusione di questa lettera torno a paragonare la Valle Bormida con la Val Susa, mi riferisco al “fuoco vivo” della mobilitazione popolare e la compattezza dei sindaci, che è il presente nel Torinese e purtroppo il passato nella valle divisa tra cuneese, astigiano ed alessandrino. Oggi per colpa della mancanza di spazio sui media, per colpa che è passato molto tempo e l’acqua del fiume non è più puzzolente e color coca cola, siamo rimasti in pochi a lottare. Ma il nemico della Val Bormida non è solo il governo, è anche una buona parte dei nostri sindaci che invece di difendere la salute dei propri cittadini abbassano il capo al vergognoso volere di partito.
Esprimendo la mia personale solidarietà e un grosso in bocca al lupo ai cittadini valsusini, chiedo un grande applauso per tutti i sindaci della Val di Susa, tutti, poiché indipendentemente di destra o sinistra, lottano uniti per la difesa della loro gente; mentre in Valle Bormida anche se con un nemico in più (alcuni indegni sindaci) la lotta continua, sempre ispirata da quelle scritte sui muri che, nonostante un pò sbiadite sono ancora attuali: “a mio figlio voglio donare la vita in una Valle Bormida Pulita!”.


Cessole 11/12/05 Enzo Fiore
enzofiore@tiscali.it

Monday, December 12, 2005

VALLE BORMIDA E VALLE SUSA: CONVERGENZE E PARALLELISMI

Cosa hanno in comune le vicende della valle bormida e della valle Susa:
-una potentissima allenza di potere economico e politico centrale (FORZA A) contro una intera comunità locale supportata da gruppi e movimenti anche non locali impegnati nell' ambientalismo e nel sociale (FORZA B)

-la FORZA A per seguire scopi molto più terra-terra butta sul piatto l' universo intero: la chimica nazionale per la valle Bormida, lo sviluppo del Piemonte, poi dell' intero Nord-Ovest, e adesso sono già arrivati a parlare dell' intera Europa che andrebbe in crisi: ridicolo nell' uno e nell' altro caso

-la FORZA A tende a generalizzare situazioni molto particolari e oggettivamente drammatiche:
da lisbona a kiev il percorso per chi sa la geografia attraversa la più importante catena montuosa d' europa proprio in val di Susa: quando attraversa la pianura non ci sono tutti quei problemi. per l' ACNA, non esitono tanti stabilimenti che producevano un così grande quantitativo di refllui acquosi non trattabili

-tutti i partiti sono "confusi" o meglio hanno interessi collegati in gioco ad esclusione di verdi e rifondazione e comunisti, che per la valle bormida era democrazia proletaria

-la FORZA A cerca di logorare la FORZA B con commissioni, rinvii e usando il generale tempo che passa

-l' informazione che si riceve riguarda più notizie di diosrdini che le ragioni profone e scientifiche della FORZA B


COSA HANNO DI DIVERSO LE 2 VICENDE


-il movimento della val di Susa deve affrontare "solo" le forze dell' "ordine" statali; nella valle Bormida oltre a quelle nelle piazze c' erano pure i confratelli schierati dalla parte del avversario; ma l' ultima di ieri e che uno sparuto gruppo a manifestato a torino a favore della tav. Fra poco manderanno gli operai dei cantieri al grido di meglio gallerie e pane che verde e fame
-nella valle bormida avevano adirittura creato una associazione ambientalista gialla: in valle di susa non mi risulta lo abbiano già pensato
-il gioco economico è più alto in val di Susa


ECCO ALCUNI SPUNTI

I Vs. commenti sono benvenuti, mandateli!!!

RINASCITA, AUTORITA' DI VALLE, COMUNITA' MONTANA

Perchè non si è fatta l' Autorità di valle?

Perchè tutti i supporters ed inventori della stessa che avevavo lavorato per essa si sono buttati su una Comunità Montana divisa e lacerata di nuovo?

Quale dovrebbe essere il programma della Comunità Montana?

Cosa dovrebbe fare?

BONIFICA, COMMISSARI, OSSERVATORIO

Quali sono le possibile strade che può prendere in futuro il sito ACNA.

Certo esistono forze che vorrebbero non fare più il sarcofago, e magari con nuovi dati analitici non fare niente a valle dell' ACNA.

Si poteva fare meglio negli anni passati?

E' giusto intraprendere un' azione per il risarcimento dei danni? Pubblicheremo casi di altre vicende in cui i danni sono stati riconosciuti.

Chi volete come Commissario? ( ad ecslusione di REX)

Come dovrebbe essere l' Osservatorio?

SI ATTENDONO COMMENTI SE CI SIETE E SIETE CONNESSI!!

MA COSA HA FATTO IL NOSTRO CONCORRENTE NEI BLOG BEPPE GRILLO PER LA VALLE BORMIDA??

Forse il blog più letto d' italia, quello che dovremo raggiungere e superare, è quello di Beppe grillo, ora grande ecologista che respira l' aria di scarico dai motori a idrogeno.

Ora, io ero davanti all' ariston a sanremo al freddo e circondato da poliziotti in borghese mentre grillo presentava, e so che i capi dell' associaizone rinascita stavano trattando per avere un suo importante annuncio in diretta, tramite forse michele serra.

A me risulta che non abbia deto prorio un cavolo di niente, e solo chiambretti, romina e al bano, e qualcun altro abbiano esposto il distintivo.

E' vero?

Cosa ne sapete voi?

E' perchè è ligure e "quindi" pro-acna mentre chiambretti è torinese?

O rischiava di pagare danni?

Glielo chiediamo? e ci pubblicizziamo?